Inizio la giornata con il nettalingua e poi con acqua tiepida e limone. Mangio qualche nocciola o mandorla accompagnate da the bancha. La mattina sento il bisogno innanzitutto di idratarmi, il mio stomaco non è ancora pronto a ricevere cibo più complesso! Ho bisogno di un paio di ore per aver voglia di qualcosa di più sostanzioso!
Prima di alzarmi dal letto prendo un po’ di tempo per rimanere distesa e provare a ricordare cosa ho sognato durante la notte. Prima di poggiare i piedi a terra faccio qualche esercizio di stretching rimanendo a letto. Mi piace ritagliare un momento per ringraziare tutte le fortune della mia vita e benedire il mio corpo. “Quando vi svegliate dite a voi stessi che siete ricchi, beati e belli. Ricchi quando conoscete la vostra anima. Beati quando né il dolore né il piacere vi influenzano. Belli quando nell’avversità parlate il linguaggio della prosperità. Pensate di ringraziare le vostre braccia, le vostre gambe, i vostri occhi e le vostre orecchie. Nel momento in cui uscite dallo stato del sonno, riconoscete quanto è magnifico questo veicolo che il Creatore ha costruito per voi, per usarlo durante la vostra vita sul pianeta terra”.
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Uso gli strumenti che il Kundalini Yoga mi offre: piccoli esercizi di respirazione o ripetizione di mantra per affrontare le situazioni partendo da uno stato di rilassatezza. Ad esempio, in qualunque situazione ti trovi, prova a ruotare la lingua formando un cerchio seguendo le pareti interne della tua bocca, continua per almeno un paio di minuti e prova come ti senti! Uso inoltre anche degli olii essenziali creati da Guru Dev Singh, Maestro del Sat Nam Rasayan, che vengono applicati in particolari parti del corpo a seconda della loro funzione. È un rituale che mi riporta al corpo e al respiro e mi offre la possibilità di fermarmi e ricentrarmi.
Essere semplicemente felice per quello che sei.
Mi piacerebbe parlare di modi alternativi di vivere e di condividere le risorse disponibili, di come vivere generosamente insieme. In passato ho fatto un’esperienza in una città sperimentale nel deserto dell’Arizona, un prototipo di città del futuro dove interrogarsi sul come vivere insieme in un mondo di risorse e spazi limitati. Partirei da lì per esplorare come poter portare nella realtà milanese la condivisione.
Cos’è la follia?
Sincerità e rispetto.
Woody Allen per il suo essere sarcastico e geniale, Elton John per sentirlo cantare, Tiziano Terzani per ascoltarlo mentre racconta dei suoi viaggi e della sua vita.
Il coraggio. Uscire dalla mia zona di comfort per me è sempre un’occasione di crescita.
Senza dubbio una rock star. Vorrei cantare su un palco con un look pazzesco e danzare insieme a tanti altri ballerini con una folla in delirio!!!
Non ne ascolto molti, ma se mi capita cerco quelli di Gabby Bernstein e Abraham Hicks.
Trasformativa. Sfidante. Gratificante.
Il mio corpo e la mia energia.
Quelli raccolti nel bosco.
Quello cucinato dalle persone che amo, una coccola meravigliosa sedermi a tavola con loro e condividere il pasto.
The Pills e tutte le riviste di montagna.
Il gabbiano Jonathan Livingstone. L’ho letto da piccina per prepararmi ad un saggio di danza classica. Ricordo di aver sottolineato delle frasi e di averlo tenuto per lungo tempo sul comodino. Ogni giorno aprivo a caso il libro per leggere una delle frasi che avevo sottolineato e trarne ispirazione!
Jean Luc Godard.
Arcosanti.